Teatro della Tosse – Generazioni Componibili

giovedì, Marzo 22, 2012

Genova – Teatro della Tosse
PRIMA NAZIONALE
Generazioni Componibili
tratto da People from Ikea di Andrea Pugliese (Edizione Fbe)

produzione Teatro della Tosse

di Alessandro Bergallo, Emanuele Conte e Andrea Pugliese

con Alessandro Bergallo

video ideati e diretti da Andrea Linke

dal 21 marzo al 7 aprile

domenica 25 marzo e domenica 1 aprile, ore 18.30

lunedì riposo

 

Debutta il 21 marzo alle ore 21.00 in Prima Nazionale al Teatro della Tosse, Generazioni componibili spettacolo di Alessandro Bergallo, Emanuele Conte e Andrea Pugliese tratto dal libro di quest’ultimo People from Ikea, regia di Emanuele Conte con Alessandro Bergallo.

Lo spettacolo resterà in scena fino al 7 aprile sempre alle ore 21.00, domenica 25 marzo e domenica 1 aprile ore 18.30, lunedì riposo.

Dopo il racconto disperato e geloso di E’ stato così per la regia di Valerio Binasco, il Teatro della Tosse prosegue il suo percorso ideale nelle Case e nelle Famiglie di oggi dando voce anche agli arredi.

Emanuele Conte e Alessandro Bergallo tornano a lavorare insieme dopo la fortunata trilogia di BOX e lo fanno partendo dal libro People from Ikea, una raccolta di racconti di Andrea Pugliese, scritti nel corso di tre mesi trascorsi all’interno di un punto vendita Ikea di Roma.

Rispetto ai lavori passati si tratta di un ulteriore passo avanti, che affianca all’ironia che ha scandito le opere precedenti un registro spesso più drammatico.

Il colosso svedese è il simbolo della società globalizzata. Negozi, mobili, cibo, pubblicità e anche clientela sono uguali in ogni angolo del mondo. I punti vendita di Stoccolma sono identici a quelli di New York, Genova, Berlino, Rio, Seattle, Roma e Tokio, veri microcosmi che azzerano le differenze e possono essere utilizzati come osservatori sociali.

“Un piccolo viaggio nella vita di qualcun altro” è questa, come dice Bergallo all’inizio dello spettacolo, l’idea di fondo di Generazioni Componibili. Uno spettacolo che riflette sul mondo di oggi e analizza il nostro quotidiano con ironia solo apparentemente leggera.

La felicità di una giovane coppia ansiosa di iniziare una vita insieme, madre e figlia che usano la scelta di un mobile come scusa per sfogare le reciproche recriminazioni, le insicurezze e le paure per l’arrivo di un figlio, tutti sentimenti che galleggiano nei corridoi Ikea tra una libreria Billy e un divano Ektorp.

Un enorme laboratorio in cui tutti noi prima o poi siamo entrati e forse siamo stati studiati come cavie consenzienti di un grande esperimento.

Una società omologante, che cerca di rendere tutto e tutti uguali ma che restituisce una generazione sempre più precaria in bilico tra il catalogo di quest’anno e di quello successivo.

Alessandro Bergallo si presenta da solo in scena e si “monta” il suo palco-casa, lo fa senza istruzioni e senza certezze, così come i personaggi che incontra lungo i corridoi del punto vendita Ikea.

Racconta e riflette sull’oggi attraverso episodi divertenti, curiosi, surreali, amari, veri o presunti tali.

Luogo non luogo per eccellenza, il centro commerciale è il simbolo del nostro tempo, lo spazio dove ci si sente parte del mondo, dove non si viene osservati o guardati in maniera strana, dove si viene accettati e nessuno nota il ragazzo di colore che continua a camminare per mettere in forma le scarpe dei ricchi.

Testimone stralunato, Bergallo racconta con bugiarda leggerezza tutto questo. Ci rende partecipi delle situazioni più comuni con spaventato distacco e ci coinvolge nelle più folli con colpevole normalità, così che anche l’ordinato e preciso omicidio della moglie da parte di un distinto signore è fatto “su misura” per non occupare spazio eccessivo in casa.

Un luogo dove la massa nasconde le solitudini personali. È qui, in questo tempo sospeso che si sviluppa la necessità di colmare il senso di vuoto con oggetti rassicuranti che appartengono ormai alla nostra cultura.

Alle spalle di Bergallo uno schermo su cui vengono proiettati i filmati realizzati nel negozio Ikea di Genova Campi da Andrea Linke, videomaker genovese che ha realizzato spot e videoclip musicali. Protagonisti di questi filmati sono Simonetta Guarino, Silvia Bottini, Falou Niang, Andrea Possa, Simona Fasano, Alice Rota e Paola Lattanzi.

Gli inserti video sono veri e propri cortometraggi, che raccontano storie legate a oggetti o mobili della catena svedese. Storie eterogenee che si sviluppano anche fuori dal centro commerciale e seguono i personaggi in metropolitana, in città, in piazza e infine in casa. Piccoli film che parlano di noi e che gli autori usano per scandire i diversi passaggi dello spettacolo.

In Generazioni Componibili, Alessandro Bergallo riesce a coniugare la sua comicità fisica all’ironia corrosiva delle diverse situazioni. Un racconto tagliente che punge e strappa sorrisi ma fa riflettere sul nostro comportamento. La nostra è una generazione “componibile”, orfani di grandi ideali, sballottati tra matrimoni, divorzi, nascite, traslochi, fughe, convivenze, trasferimenti: tutte discontinuità a volte desiderate, altre volte temute e mal sopportate, con pochi dettagli sicuri nel presente e grandi incertezze per il futuro. Così cerchiamo di mettere ordine e di ricomporci in elementari, quotidiane e precarie certezze. E l’Ikea è una certezza.

Andrea Pugliese Il palcoscenico di un teatro e un punto vendita IKEA hanno in comune la messa in scena di storie, speranze, timori. Narrano l’ansia continua di una generazione che compone le proprie certezze quotidiane con quello che trova sul cammino, senza un progetto, senza istruzioni, come si trattassero di precari complementi di arredo. Un trasloco, un matrimonio, la nascita di un figlio, un divorzio, una fuga, hanno spesso negli oggetti le componenti più tangibili. A comodini e scarpiere a muro si chiedono risposte temporanee, per tenere a bada il caos dilagante nella vita, facendoli diventare coprotagonisti di un continuo cambiamento raramente desiderato, spesso subito.