Donna – Mostra d’arte contemporanea

mercoledì, Dicembre 21, 2011

Dal 30 dicembre 2011 al giorno 8 gennaio 2012, si terrà nelle sale museali di PALAZZO TAGLIAFERRO ad Andora  la mostra di arte contemporanea DONNA, con le opere degli artisti norvegesi Marian Heyerdahl e Ole Lislerud.

Inaugurazione alla presenza degli artisti e delle autorità il 30 dicembre alle ore 16.00.
Orario di visita: dalle ore 16.00 alle 18.30.

MARIAN HEYERDAHL
1957 Nata a Oslo, Norvegia
1958 Si trasferisce in Italia nel borgo di Colla Micheri, Andora.
1978-82 Si laurea all´Accademia Nazionale di Arte e Design, Oslo, Norvegia.
Studio in Italia, Norvegia, Cina
Tel. Norvegia: +47 98462375 – Tel. Italia: +39 3405453896

Sito: www.mheyerdahl.com
E mail: heyerdahl@libero.it

Le sculture di Heyerdahl sono influenzate dai suoi numerosi viaggi. La sua ricerca artistica ha subito un’influenza importante in particolare dai continenti Africani, Sudamericani e Cinesi.
Le sue opere sono monumentali e presentano progetti importanti sia in Africa che in Cina.
Heyerdahl collega la femminilità alla natura, utilizzando spesso materiali organici come l’adobe nei suoi progetti architettonici. La mostra della Donna di Terracotta è stata presentata per la prima volta a Pechino nel 2007, ed è stata abbracciata dal popolo cinese e dalla stampa internazionale. È stata presentata alla Biennale di Seoul in Corea, al Momentum Kunsthall, Punkt Ø, in Norvegia e a Edsvik Konsthall,a Stoccolma in Svezia. Nel 2010 sono state presentate 8 sculture al Castello Sforzesco di Milano in Italia e nel 2011 sono state esposte in Corea del sud.
Il concetto è basato sull’interpretazione dei famosi guerrieri di terracotta di Xian trasformandoli in donne, collegando l’eredità culturale della Cina alla scena internazionale dell´arte contemporanea.
Un esercito di 60 sculture di donne e bambini, scolpiti in uniformi originali come soldati, ufficiali e generali, ci ricordano le sofferenze delle donne vittime della guerra, sofferenze del passato, del presente e purtroppo anche del futuro.
La fragilità femminile e allo stesso momento la loro forza sono integrate nel potere maschile dei soldati di terracotta.
da ”Impronta al femminile” recensione di Lorella Scacco
”Marian Heyerdahl è un’artista che ha incentrato la sua ricerca sul binomio arte – vita fin dall’inizio della sua carriera. Sculture ed installazioni ispirate al tema della fertilità e della nascita, della vita e della morte sono state da lei realizzate trovando ispirazione nelle statue votive e nei sarcofagi delle antiche civiltà (…) che circondavano l’artista fin dall’infanzia grazie all’attività del padre. Il suo desiderio di viaggiare e di conoscere le culture esotiche la porteranno in Gambia a realizzare una installazione nel 1996 e in Cina a partecipare ad un workshop nel 2003 e a produrre la prima donna in terracotta nel 2006 (…) Ecco allora un esercito di guerrieri diventare un gruppo di donne che mostrano le infelicità prodotte dalle guerre. Con l’installazione The Terracotta Woman Marian Heyerdahl riconduce l’opera in chiave contemporanea e universale stimolando una riflessione sul ciclo fenomenico della vita e sulle condizioni dell’essere umano. In diverse installazioni anteriori a The Terracotta Woman, l’artista ha unito il concetto della morte e del pericolo a quelli della vita e della femminilità (ndr. ad esempio nelle opere Lipstick del 2002, Walking del 2003 e Smoke). Così vita e morte, maschile e femminile, pericolo e violenza, viaggiano parallelamente nel percorso artistico di Marian Heyerdahl e trovano l’apoteosi in The Terracotta Woman. Un altro elemento che caratterizza la sua ricerca è il ready-made, una idea di duchampiana memoria dove oggetti o opere già esistenti vengono estratti dall’ambiente originario e proiettati in un mondo nuovo grazie alla creatività dell’autore. Tutte le installazioni suddette sono dei ready-made, ma in The Terracotta Woman i guerrieri di Xian hanno subìto anche una “trasformazione di ruolo”, affermando la differenza sessuale come forza positiva. Un tale passaggio concettuale da parte di Marian Heyerdahl è storicamente comprensibile solo dopo l’emancipazione della donna, avvenuta a partire dagli anni Sessanta, poiché ha dato inizio al contributo delle artiste ai temi della politica e della differenza sessuale da cui prima erano escluse (…) Ogni donna di terracotta racconta una storia che è anche una riflessione filosofica sul senso della vita ” e ”le diverse cromie lasciano trapelare una sottintesa simbologia: rosso per dolore, bianco per purezza, nero per lutto (…) Le sculture, pur utilizzando un linguaggio formale antico, rappresentano storie contemporanee (…). L’artista vuole rappresentare la sofferenza che ogni donna eredita e sopporta in quanto madre, una condizione che si ripete da millenni perché riproposta dalla storia (…) Come afferma Marian Heyerdahl, << il patriarcato maschile influisce nelle disuguaglianze sociali. In Norvegia abbiamo molte donne in politica e ci stiamo avvicinando lentamente ad una uguaglianza >>”.

OLE LISLERUD
Nato nel 1950 a Greytown, South Africa.
Professore presso l’Accademia Nazionale di Arte e Design, Oslo, Norvegia.

Studio in Italia, Norvegia, Cina

Tel. Norvegia + 47 41518024

Sito: www.olelislerud.com
Email: olelisle@hotmail.com

Questa mostra ha a che fare con le istanze femministe in Cina e in Europa e più precisamente nelle regioni nordiche. Quello che in Cina può essere etichettato come repressivo e degradante nei confronti della donna, in Norvegia potrebbe invece essere visto come neo-femminismo. ”Sono stato Professore all’Accademia Nazionale di Arte e Design di Oslo per diversi anni, dove i concetti propri del femminismo sono stati oggetto di discussione tra molte studentesse proprio attraverso le loro opere, frutto di sperimentazioni sul tema sessuale e sui nuovi modelli di ruolo. La cultura popolare, la moda, la pubblicità e l’arte prodotta dal femminismo, spingono la donna norvegese a criticare i modelli tradizionali di ruolo femminile, ma allo stesso tempo esprimono una critica verso la vita della donna cinese. Il neo-femminismo non è influenzato solo dal dibattito intellettuale ma forse anche attraverso i reality shows, you tube e dalla pubblicità insieme ad internet, dove la fantasia può essere espressa e sperimentata in forma anonima. Su internet i tabù cadono e gli ideali del movimento femminista spariscono; in questo contesto tutti gli aspetti peggiori della cultura machista vengono adottati dalla donna, alla ricerca di una libertà sessuale e personale. Avendo vissuto e lavorato in Cina per circa 10 anni, ho potuto vedere come le donne sono trattate nella società cinese, nel bene e nel male; sembra che il femminismo europeo sia pieno di conflitti, doppiezze e contrasti finalizzati a trovare una nuova identità nel mondo di internet e dei mass media. I titoli dei miei lavori sono sostanzialmente i nomi delle canzoni di Lady GaGa, il che contribuisce ad aumentare in chi interpreta le immagini, il senso del paradosso e un certo dualismo. I testi sono spesso contraddittori o con doppio senso, spesso allusivo alla sessualità. L’impressione è che la società accetti più facilmente questi testi in musica, piuttosto che in forma figurativa. DONNA rappresenta il seguito di una mia precedente dal titolo: ”Io compro, quindi sono” al Museo Stenersen di Oslo. In quell’occasione, l’enfasi era principalmente sul materiale pubblicitario e sulla spinta esercitata sulle consumatrici donne verso il successo, la bellezza e lo shopping. Nel quale trovare il senso della vita”.
Prof. Ole Lislerud

http://www.heyerdahllislerudexhibition.com

clicca qui per scaricare la brochure della Mostra