La musica e il mare

mercoledì, Marzo 31, 2010

La musica non è un’isola; la musica è il mare.

Il sorriso di un bimbo, un’alba perlacea, un giorno che ritorna, un tramonto estivo e i colori che sfumano, la pace dopo gli affanni, gli affetti che si ritrovano, la certezza che non siamo soli.
La musica è una navigazione con il mare bagnato di sole, una buona barca che nel vento prosegue la propria corsa, in armonia con gli elementi, aiutata dal vento, dal sole, dal mare… scende nella parte più profonda dell’anima.
E’ un sussurro del vento che sibila fra il sartiame, delle vele che danzano sottovoce, dei piccoli rumori di continui assestamenti che scafo, timone, paratie, albero non smettono mai di compiere, compressi dalle forze della natura e liberati nella corsa in avanti.
La musica è la pace dell’anima che, libera da problemi che confondono e nascondono l’essenza della vita, può ascoltare l’armonia che ci circonda. Ci circonda sempre!

Una camera, un interno, un teatro sono, per legge fisica, luoghi limitati nello spazio, con confini precisi, piccoli contenitori di uomini con i propri bagagli, a volte pesanti.
Lasciate che fra queste mura circoli una melodia, qualsiasi essa sia, dissonante o armoniosa, fragorosa o gentile, sacra o profana: in un momento la vostra mente volerà verso spazi aperti, la fantasia correrà veloce verso mete lontane, senza confini o limiti di tempo e spazio.
Proprio come succede in mare: sia il mare sia la musica circondano l’uomo, s’impadroniscono di lui, gli regalano speranza per viaggi verso destinazioni non prevedibili.

Hanno denominatori comuni, non sono isole estranee alle buone rotte, non sono spazi nei quali entrare per poco tempo e dai quali uscire presto ed ancor più velocemente dimenticare: sono l’essenza stessa della vita.
La musica è un linguaggio universale, il mare è un linguaggio universale.
La musica è armonia, ritmo, eleganza; il mare e le sue onde sono ritmici, armoniosi ed eleganti.
Il mare non ha confini, ha un orizzonte che si rinnova continuamente, il navigante è felice d’arrivare, perché il dono di poter ripartire è suo, intatto, rinnovabile e facile da realizzare; basta salpare l’ancora!
La musica non ha confini, nasce magicamente per il tocco delle dita su una tastiera, un accordo ben fatto, una baracca di lamiera, una chitarra ed un banjo, due accordi armoniosi e le lamiere scompaiono, la musica inizia, il viaggio inizia, la mente di questa specie di navigante che è il musicista, di questo navigante che è ognuno di noi, va senza limiti oltre ogni orizzonte.

… dopo la seconda stella a destra, e poi dritti fino al mattino!

Ambrogio